Mi manca la parola papà
Mi manca la sua voce
Mi sento un vuoto dentro
Mi mancano le sue sgridate
Non ce la faccio a stare solo senza che mi dice: “Come è andata la giornata Marco?!”
Mi manca il suo calore e anche il suo cuore
Io volevo crescere con mio padre e parlare come facevamo tanto tempo fa

Quando una persona viene a mancare il dolore, lo struggimento del cuore toglie l'aria fino a farci soffocare.
Alcuni decidono o provano a non parlarne, altri ne parlano in continuazioni, altri ancora leggono e cercano di capire.....cercando una strada che sia quella della ragione del perchè è accaduto, specialmente quando si tratta di una malattia o un incidente.
Lungo il cammino della vita avvengono separazioni inevitabili e a volte molto dolorose.
Come comportarci di fronte ad esse?
Come colmare il vuoto che ci lasciano e dare nuovo significato alla vita?
Significato!
Esattamente quello che deve fare una persona che deve attraversare l'elaborazione del lutto.
Fino ad allora la vita andava in una direzione, con smottamenti, dossi, ma sempre in quella direzione andava.
Il distacco per la morte, irrompe in maniera improvvisa, come il fulmine che squarcia con un boato una tranquilla giornata estiva!
Da lì tutto cambia. Tutto si trasforma.
Nostro compito è ridare un significato all'esistenza nostra o di chi ci stà a fianco.

Ricordo un adulto che durante il suo percorso di crescita ricorda come se fosse ieri un immagine, fissa e indelebile nella sua mente. Lui che dalla finestra saluta il papà uscito per andare al lavoro.
Lui è ancora a quella finestra nonostante siano passati dieci anni.

Ricordo una ragazza che ha fissa nella memoria un immagine: lei seduta sul divano mentre i familiari tra lacrime e discorsi parlano del familiare appena mancato e lei vestita come una bella bambolina li osserva tutti incuranti del suo dolore. Dolore che poi si trasformò in rabbia incontenibile e distruttiva verso se stessa e verso gli altri.

Chi non ha elaborato il lutto, chi vive il dolore nel silenzio più totale negando a se stesso la sua espressione porta la mente e il corpo a trovare delle vie per compensare tanta sofferenza al fine di trovare una nuova forma di equilibrio, anche attraverso una malattia, una sindrome, un disagio psichico la maturazione di una dipendenza, di comportamenti autolesionistici o altro. Per non sentire “quel dolore” SI ALIMENTA UN ALTRO DOLORE, quello che alberga nel proprio corpo, mente anima.

In una scuola elementare per elaborare la perdita di una maestra, mancata per malattia è stata magistralmente animata una fiaba, scritta appositamente per le dinamiche di elaborazione del lutto. Una fiaba che avvicina in maniera delicata alle tematiche della morte ma soprattutto al concetto della trasformazione e il valore del dono che ci ha lasciato la persona che non c'è più. Il dono come un seme che stà a noi far germogliare dentro il nostro cuore. Può essere il ricordo del suo sorriso, la sua intraprendenza, la generosità, gli insegnamenti che ci ha donato.
Doni che seminati dentro di noi daranno i suoi frutti.
L'elaborazione del lutto è fondamentale, per congedarci da chi ha intrapreso un altro cammino.
In questo lavoro sono stata affiancata da parte del mio staff, Daniela Occhetti e Barbara Zanierato.
Un'esperienza unica e importante che ha permesso di agevolare il fluire delle emozioni ma soprattutto di suggellare l'esperienza di vita vissuta con la persona che non c'è più ma che sempre ci sarà. Grazie a lei, la sua materia è diventata una passione per molti bambini.

Ecco il suo più grande dono!

 

Dottoressa Barbara Camilli
 

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