L'albero delle pere ha radici molto antiche, conosciuto e mangiato sin dall'età della Pietra: esiti di scavi archeologici effettuati in Asia dimostrano come questo frutto fosse conosciuto almeno fino a duemila anni prima di Cristo.
La pera è stata consumata in ogni civiltà, dai greci ai romani: Omero cita le pere fra gli altri frutti del giardino di Alcinnoo quando questi ospita Ulisse: "Alte vi crescon verdeggianti piante, il pero e il melagrano… d'ogni stagione un zeffiretto spira, che mentre spunta l'un, l'altro matura, sovra la pera giovane, e su l'uva, l'uva e la pera invecchia, e i pomi e i fichi presso ai fichi ed ai pomi".
Nei secoli a seguire la pera viene considerata come un frutto dalle tante virtù curative.
Dioscoride, all'epoca dei Cesari, nel suo trattato di "Materia medica" la cita e la consiglia come curativa di molte malattie dell'apparato digerente e urinario. Nel periodo dei romani si dice che ne conoscevano quaratun varietà, Catone ne descriveva 6, Plinio 40 e il granduca di Toscana Cosimo III sembra ne facesse coltivare ben 200. Il pontefice Sisto V (al secolo Felice Peretti), riferendosi al suo cognome, nello stemma di famiglia fa comparire, in segno di forza e potenza, un leone che sostiene un grappolo di pere. Da questo stemma la pera diventa simbolo del potere papale. Fu solamente durante il Medio Evo che questo frutto perse la sua popolarità per riaffermarsi poi negli anni a seguire il periodo dell’oscurantismo.
La pera, dalla caratteristica forma oblunga e arrotondata, richiama le forme al femminile. Non a caso essendo ricca di acqua (80%) è preziosa per le donne che in tendenza soffrono di più di ritenzione idrica e dolori reumatici. Diuretica, lassativa, depurativa e rimineralizzante questo frutto sia crudo che cotto, è un tonico per tutto l’organismo.
Nel periodo di Febbraio l’acquosità della pera aiuta a rinnovare i liquidi del corpo, favorendo l’eliminazione dei ristagni, inoltre è un vero e proprio toccasana nel caso ci sono state influenze recidive (è ricca in vitamina C), dopo una terapia antibiotica (sostiene nel naturale processo di eliminazione delle tossine), per chi ha problemi di stipsi (ricca in fibre agevola la motilità intestinale), difende chi vive con persone fumatrici, aiuta i bambini inappetenti e aiuta chi soffre di gotta e reumatismi (facilità l’eliminazione degli acidi urici).
I suoi principi nutritivi sono:
ricca di zuccheri naturali,
ottima fonte di fibra naturale,
miniera di potassio,
ricca di vitamina C.
Il potassio di cui è ricca (circa 210 mg), viene utilizzato dal nostro organismo per favorire la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa e il metabolismo delle proteine. La grande prevalenza del potassio rispetto al sodio rende il consumo di pere raccomandabile in tutti i regimi dietetici iposodici prescritti nel trattamento dell'ipertensione e delle cardiopatie edematose. Nella simbologia la pera richiama al piacere pericoloso. Nella tavola è versatile rendendosi protagonista in molti piatti, dal dolce al salato. Ma non solo, pensate che Steve McCarthy, pioniere della distillazione artigianale in Usa, alla Clear Creek Distillery di Portland (Oregon) produce la Pear-in-the-Bottle, un’acquavite di pere fatta con la stessa tecnica impiegata in Alsazia utilizzando i frutti coltivati nei frutteti di famiglia sullo Hood River. In questo mese i più consigliano di mangiarne una al giorno ma ben cotta. In questo modo si previene la ritenzione idrica ed i gonfiori addominali.
Barbara Camilli