Le proprietà dell’uva

Ogni acino di uva contiene, sulla buccia e all’interno della polpa, una minifarmacia. Disseta e purifica, ma al tempo stesso nutre e da energia: l’uva è una preziosa fonte di sali minerali, soprattutto di ferro, calcio e potassio. Per lo scarso contenuto di cloruro di sodio, favorisce la diuresi e, quindi, fa bene agli ipertesi, inoltre i suoi sali hanno azione antiurica e stimolano la secrezione della bile, favorendo la digestione.
Un grappolo di un paio d’etti fornisce 31 g di zuccheri, suddivisi fra fruttosio e glucosio: praticamente lo stesso quantitativo contenuto in 300g di mele. È  uno frutto energetico, un vero combustibile per il cervello! Infatti, il cervello usa il glucosio per svolgere molte delle sue funzioni.

Un componente dell’uva e del vino molto importante per la salute è chiamato: Resveratrolo.
Il Resveratrolo è un fenolo non flavonoide contenuto nella buccia dell’uva ed ha  importanti proprietà benefiche sull’organismo tra cui:
- fluidifica il sangue ed evita i coaguli
- ha azione antinfiammatoria, antibatterica e antifungina
- antiteratogeno (evita lo sviluppo anomalo del feto in gravidanza)
- riduce il colesterolo




Origini storiche

La vite è una pianta antichissima. La storia dell’uva muove i suoi primi passi in Oriente, nella culla della Civiltà, circa 5000 anni fa. La Bibbia, ad esempio, nel libro della Genesi, riferisce che Noè, finito il diluvio universale, piantò una vite e si ubriacò del suo vino. Anche gli Egiziani coltivarono la vite, come testimoniano gli affreschi e i geroglifici. A Tebe, l’affresco trovato all’interno di una tomba, riproduce in dettaglio ogni fase del processo di vinificazione, della vendemmia, delle uve sino al trasporto sulle imbarcazioni lungo il Nilo.
Nella letteratura greca, in particolare nell’Odissea, Omero racconta della furbizia di Ulisse che riuscì a sfuggire al ciclope Polifemo, facendolo ubriacare con un bicchiere di vino puro.  I greci diedero un’aurea di sacralità al vino: a Dioniso, il dio del vino, dedicarono  le feste dionisiache, feste caratterizzate da cori, danze e naturalmente vino.
Furono i Greci ad esportare la produzione della vite in Italia. Qui la produzione del vino si diffuse così tanto che la nostra penisola fu chiamata Enotria (terra del vino).


Per la salute della pelle

Fin dai tempi dell'antico Egitto si sapeva che, lavandosi il viso con il vino si otteneva un effetto di ringiovanimento della pelle.
Le donne romane si immergevano nel latte acido; quelle francesi, 200 anni fa, utilizzavano il succo
d'uva quale maschera di bellezza con azione leggermente esfoliante.
Soltanto negli ultimi decenni, tuttavia, si è scoperto qual è il meccanismo d'azione di questi acidi naturali.
L'uva contiene Alfa-idrossi-acidi, sostanze non tossiche, che non solo migliorano la pelle secca, e favoriscono il trattamento delle macchie senili, ma contribuiscono anche alla pulizia della pelle grassa e predisposta all'acne. Difatti, un solo chicco di uva contiene tutto un complesso di nutrimenti e di principi attivi idratanti in perfetta armonia con i bisogni della pelle. Nei semi, gli acidi grassi essenziali addolciscono ed idratano la pelle; nella polpa le vitamine del gruppo B più gli oligo- minerali (Potassio, Calcio, Magnesio) danno energia mentre per la protezione della pelle si può utilizzare la buccia dell’uva e i semi che risultano essere tra i più potenti anti-radicali liberi presenti in natura.

Le ricerche scientifiche hanno evidenziato che l'assunzione di vino rosso in moderata quantità comporta una migliore stabilità del plasma, una diminuita aggregazione piastrinica, una calo dell'LDL (lipoproteine a bassa densità) e un corrispondente aumento dell'HDL (lipoproteine ad alta densità), grazie alla presenza di sostanze appartenenti ai polifenoli comprendenti i flavonoidi, che attuano una efficace protezione contro il fenomeno di ossidazione.



Uva bianca, uva nera
(da"EnciclopediadeiRagazzi”,Mondadori)

 Questa è la tiritera
dell’uva bianca e nera
dell’uva sopraffina
che fa venire l’acquolina.
Questa è la filastrocca
dell’uva prelibata
che si scioglie in bocca
come una marmellata.
Questa è la cantilena
dell’uva saporita
che fa la pancia piena
e più dolce la vita.




Vendemmia
(da “L’Arca di Noè” ed. Leonardo)

Con un secchio od un cestello
con le forbici o il coltello,
donne e uomini da ieri,
tutti allegri e faccendieri
colgon l’uva zuccherina
e la portano in cantina.
La vendemmia è un gran lavoro!
Nelle vigne era un tesoro
di quei grappoli dorati.
Or li han colti e li han pigiati;
ed il mosto in un gran tino
già fermenta e si fa vino.


Vendemmia
(F.Socciarelli)

Con un secchio od un cestello
con le forbici o il coltello,
donne e uomini da ieri,
tutti allegri e faccendieri
colgon l’uva zuccherina
e la portano in cantina.
La vendemmia è un gran lavoro!
Nelle vigne era un tesoro
di quei grappoli dorati.
Or li han colti e l’han pigiati;
ed il mosto in un gran tino
già fermenta e si fa vino.




La vendemmia
(da “Progetto infanzia” ed. Raffaello)

Pende dai tralci
l’uva matura:
senti per l’aria
della pianura,
uomini e donne
lieti a cantare
nel vendemmiare?
Grappoli d’oro
grappoli neri
cadon nei cesti
e nei panieri;
di poi, pigiati,
messi nel tino,
danno il buon vino.


Barbara Camilli

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