Correre fa bene alla salute e porta tanti benefici, ma spesso non si sa di quali benefici si tratta e a che livello. Il corpo umano è strutturato per il movimento. È progettato e realizzato per funzionare bene soprattutto grazie al movimento.

Le nostre funzioni vitali necessitano di movimento, che se non è corretto e regolare provoca perdita di efficienza al nostro organismo che rischia di “guastarsi”, come una vettura a cui non si fa mai la corretta manutenzione o che viene trascurata in un garage per poi pretendere che possa partire al primo colpo!!! Perdiamo forza, slancio, energia, positività...ci ammaliamo.
Tutti sanno che il movimento è importante. Ma la nostra evoluzione sociale procede alla velocità del pensiero, dei bit, dei computer e non con i ritmi più lenti ma solidi di “madre natura”. Così, anche se sappiamo che dobbiamo muoverci, fin da piccoli “impariamo” l’immobilità di un banco di scuola, che poi diventa l’immobilità dietro a una scrivania o lo scorretto movimento di una “catena di montaggio”, ancora inchiodati su una auto a macinare chilometri per lavoro o diletto... con buona pace di quello che è naturale e necessario per il nostro benessere.

 

Una virtù spirituale

Perché fare movimento fa bene al nostro organismo? E perché fare poco movimento lo rende invece meno efficiente? Perché una delle più stupefacenti capacità del nostro organismo è quella di compensare qualsiasi sollecitazione esterna, di adattarsi per permettere
di sopravvivere. Il nostro corpo si adatta a tutto; a modo suo, anche con scelte estreme come la malattia. Quando facciamo uno sforzo muscolare importante e prolungato si accumula l’acido lattico e, se trascuriamo i segnali lanciati dai muscoli, arrivano i crampi. Poi l’incapacità di muoversi che ne deriva, è la risposta funzionale del nostro organismo per “sopravvivere ad uno sforzo eccessivo”, cui non siamo abituati. Se ci alleniamo i muscoli crescono, si tonificano e rafforzano; invece se non ci muoviamo mai, o poco, o male, i nostri muscoli perdono tono, perdono massa, perdono forza. Il corpo si adatta allo scarso movimento, si indebolisce e, se sollecitato, manda prima i tipici segnali di difesa dell’organismo (fatica, fiatone, crampi, ecc. ecc). Ma non solo i nostri muscoli reagiscono secondo questa semplice e banale equazione, anche tutti gli altri organi reagiscono nello stesso modo. Leonardo da Vinci riconosciuto come il fondatore dell’osteopatia diceva “Il moto è causa di ogni vita!” E con il termine “moto”, da Vinci non fa riferimento al solo significato fisico, ma addirittura intende anche qualcosa di più spirituale. La definizione che lo scienziato italiano ci fornisce a proposito della forza fisica legata al movimento è questa: «Forza dico essere una virtù spirituale, una potenza invisibile, la quale per accidentale, esterna violenza è causata dal moto e collocata e infusa ne’ corpi”.


Sciogliere i blocchi

La corsa, intesa in questo articolo come corsa su lunghe distanze (qualche chilometro almeno, a ritmi lenti o medi e per almeno 20/30 minuti), è uno strumento potente, che richiede solamente un paio di scarpe da corsa, un paio di pantaloncini ed una maglietta. Quindi economicamente vantaggioso e utilizzabile in qualunque momento della giornata dall’alba al tramonto. Nell’ambito del Programma CAM corpo anima mente, programma di crescita personale alla portata di tutti dall’imprenditore attraverso sessioni personalizzate all’impiegato, allo studente, alla casalinga, la corsa viene utilizzata per armonizzare la persona nella sua totalità, trasferendo le conquiste dopo le fatiche dal piano fisico a quello emozionale e mentale. Il Programma CAM infatti mira a stimolare, incoraggiare, sostenere e rafforzare le persone che si vogliono riappropriare della loro personale capacità di sentire, quindi di ascoltarsi e di agire nella direzione che sentono giusta per loro. Il Programma CAM è fondamentale in tutte le situazioni di cambiamento e crisi, dalle fasi di passaggio nella vita (infanzia, adolescenza, menopausa) o cambiamento di cicli di vita (il passaggio nelle scuole, cambio di lavoro, trasferimenti, cambi generazionali,). È utile in chi riconosce e sente la necessità di riallineare la vita con se stessi! “Prima di iniziare il lavoro con il programma CAM e la corsa, sentivo di avere un peso dentro di me, un qualcosa che mi bloccava e quella cosa mi impediva di essere sempre allegro e di riuscire ad avere un rapporto con le persone senza chiudermi in me stesso. Molte volte mi capitava di avere comportamenti assai irrequieti per motivi banali, sia con conoscenti, sia con familiare e questi miei comportamenti hanno avuto conseguenze abbastanza indesiderate. Inizialmente non capivo il perché di questo mio blocco interiore ma poi ho capito che quel blocco era dovuto ad un rimorso per tutte le volte che ho fatto del male alle uniche persone che davvero mi vogliono bene..... Riesco a divertirmi e a dialogare con le persone, senza un peso, senza l’uso di sostanze. La mia mente e’ libera e il mio corpo e’ in forma. La corsa e gli esercizi di respirazione, oltre ad avere buoni risultati riguardanti il fisico, mi hanno aiutato e fatto capire che se ti poni un obiettivo e sei determinato a raggiungerlo non devi buttarti giù ma continuare a cercare di migliorare per raggiungerlo... Riuscire a controllare le emozioni usando la respirazione mi servirà a non avere reazioni impulsive che prima erano il mio principale problema ”.

 

Potere della mente

La corsa è un mezzo potente perché nel praticarla devi imparare ad autogestirti nelle situazioni i crisi senza perdere la fiducia e il controllo di te. Quando si corre la fatica fisica, il dolore, la sensazione di non avere fiato fino a provare la sensazione di soffocamento per l’affanno, unito allo sconforto e alla sfiducia ci invitano a mollare e lasciar perdere; ci diciamo “la corsa non fa per me!”; in realtà è solo il nostro organismo, che con l’acido lattico, il fiatone ed il calo del tono dell’umore, tenta la via più economica per superare una nuova fatica: non farla!!! In quei momenti la mente prende il sopravvento specie se la svalutazione di sé impera. Ecco allora che è normale dirsi “non ce la fai”, “sono stanca non riesco” oppure “ho paura di non farcela” “cosa succede ora....ho troppo dolore al petto non  iesco a respirare”..... pensieri che passano nella mente, alla velocità di millesimi di secondo, veloci si ma altrettanto pesanti tanto che fanno perdere in potenza fisica: le gambe iniziano a cedere, l’affanno ci assale, la mente si annebbia e la paura di non farcela si amplifica sempre di più. “I primi giorni che ho iniziato a correre respiravo male usando i polmoni e non il diaframma, mi affaticavo subito e dopo poco iniziava a farmi malo lo sterno e la fascia sotto le costole. Iniziavo a pensare: “aiuto, non ce la faccio più, quando finisce”, questi pensieri quando correvo il mercoledì sera con il gruppo, andavo avanti a seguire gli altri, rallentando di molto la mia andatura rispetto a loro e arrivavo alla fine stanca e dolorante” Il rimedio principe alla fatica durante la corsa? Respirare: è necessario iperventilare aumentando la portata di ossigeno che come un’onda pulita invade il corpo e, soprattutto, la mente, che  eve essere una piuma in quei momenti e non un macigno per l’anima e il corpo, intenti a volare tra una falcata e l’altra. È una sensazione bellissima quella di sentire la mente leggera volta solo a incoraggiare il corpo che risponde in modi straordinari portando il piede a sollevarsi armoniosamente da terra in un gioco di accelerazione e incremento della velocità. Se durante la corsa andiamo dietro la paura di non farcela, di non reggere o peggio di crollare state pur certi che si verificherà ogni singolo pensiero. Per chi invece, seppur pessimista in cuor suo ha la fiammella del coraggio accesa, non ci sarà alcun cedimento e sospensione.

 

Superare i limiti

Quando la mente si fissa in negativo, come una macchia che si propaga, il nostro corpo è invaso e influenzato negativamente: “Dopo un po’ che corriamo inizio a sentire la fatica, il respiro non era costante, più di polmoni che di diaframma, inizia così a farmi male lo sterno, a sentirmi stanca e appesantita, pensieri negativi mi girano per la mente: “chi me l’ha fatto fare, perché ho accettato, non ce la faccio più, quando rientriamo a casa, aiuto basta”.... ho continuato a seguirli fino alla fine anche se loro erano metri, forse anche un km avanti a me. Quando sono arrivata alla fine ero stanchissima. Diego, mentre correvamo, mi si era affiancato dandomi consigli sul respiro, dicendomi di fare respiri profondi, gonfiare al massimo la pancia, per far entrare più ossigeno di cui il mio corpo aveva necessità. Io in quel momento non riuscivo a fare come mi diceva, ero già sotto sforzo, super dolorante e irrigidita da pensieri e dolori vari, ci provavo ma finivo per tornare al mio respiro affannoso e corto” L’attività fisica influenza ed aiuta a regolare il nostro metabolismo stimolando tutti i processi chimici e fisici all’interno del nostro organismo. Va sottolineato che l’attività aerobica prolungata (per oltre 20 minuti circa almeno) è eccezionale per stimolare e mettere in moto anche il nostro sistema linfatico. Dopo una ventina di minuti di movimento aerobico il sistema linfatico è pienamente attivo e lavora per espellere le tossine e gli scarti cellulari prodotti dal nostro organismo. Una costante e ben fatta attività fisica permette inoltre di modificare il nostro metabolismo – si possono così buttare nel cestino i famosi: sono fatto così... non posso certo cambiare... alla mia età poi... Noi non siamo fatti così. Siamo diventati così! E ci sono migliaia e migliaia di casi anche illustri di persone con forti menomazioni fisiche che fanno più sport di moltissime persone “sane”. I limiti sono solo nella nostra mente. Quando riusciamo finalmente a sentire questa verità iniziamo ad attingere alle infinite possibilità che sono già in noi, in ogni istante. “Dopo la corsa il mio corpo lo sento in perfetto equilibrio, libero nello spazio e pieno di energia. Il benessere che percepisco è soprattutto alla fine.....il mio corpo e il mio cervello hanno sicuramente più energia e leggerezza” .



 

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