NOVARA (cce) «Io soffro molto spesso di attacchi d'ansia quando sono in un posto affollato, oppure quando cammino da solo per strada o aspetto il pullman in stazione; mi sembra di avere sempre puntati gli occhi addosso e di avere qualcosa che non va. Nessuno lo sa nessuno, nemmeno i miei genitori. La mia situazione è abbastanza difficile da vivere, soprattutto perché loro non lo sanno e non mi va di dirglielo perché non capirebbero.
Diciamo che un po’ me la sono creata: ho avuto molti problemi quando sono stato catapultato dalle elementari alle medie, ho iniziato ad avere paura delle persone e di ciò che potevano dirmi. Così ho iniziato a chiudermi sempre di più dentro di me. Tanto che adesso non ho amici con i quali cercare conforto o altro».
A parlare di sé è un ragazzo di seconda superiore, dopo un intervento fatto sulla gestione dell'ansia all'interno della sua classe. «Da anni - spiega la dottoressa Barbara Camilli - conduco incontri, seminari e sedute individuali di gestione dell'ansia, con lo scopo di aiutare le persone a rendere tale vissuto un alleato e non un nemico da cui difendersi.
Dagli interventi nelle scuole, di ogni ordine e grado, emerge un fenomeno allarmante: molti tra gli studenti, ma non solo, a volte non sono consapevoli che il vissuto emergente nelle situazioni sperimentate con grande tensione è ansia; altri la subiscono passivamente confermando la già scarsa opinione di sé; in altri casi è lasfida che incita a dare il meglio di sé. L'obiettivo degli interventi è quello di rendere le persone consapevoli che l'ansia è “una sensazione anticipatoria di tensione psichica legata all'aspettativa di un evento, investito di significati particolari e vissuto come potenzialmente pericoloso” , evidenziando le differenze tra un pericolo reale esterno, e un altro creato nella propria mente ma in realtà non esistente oggettivamente o notevolmente meno minaccioso.
Si annoverano qui tutte le paure legate alla svalutazione di sé: “non sono capace” , “non sono in grado” , “ho paura di non farcela” , “non riuscirò mai” . Frasi che, se dette con convinzione, minano alla radice la fiducia nel proprio potenziale». Quando si insinua il vissuto della sfiducia nelle proprie capacità, infatti, associato nel crescere a una scarsa autostima, tutto diventa esageratamente gravoso. In questi casi l'ansia, da reazione fisiologica che entra in gioco preparando il corpo alla fuga o all'attacco, frena la reazione istintiva sabotando se stesso. A questo punto quando la svalutazione prende il sopravvento, la persona si concentra solo sugli aspetti percepiti come maggiormente minacciosi, valutando in modo irrealistico e irrazionale la realtà, fino a catastrofizzare la situazione o la persona che si sta affrontando (un collega, il datore di lavoro, il professore, il genitore).
Educare le persone ad ascoltare i segnali che il corpo ci manda quando si vivono determinate emozioni, aiuta e rafforza quel sentimento antico che alberga in noi e che, se radicato, dà sicurezza. Riconoscere i segnali dell’ansia, e saperli collocare, alimenta la fiducia di base rispetto all’avere le risorse che permettono di affrontare, gestire e superare il problema. Sentire il corpo che va in allarme “rosso” e non capire cosa stia succedendo, induce uno stato di impotenza disarmante che rende tutto estremamente difficile da vivere.
«Ciò che colpisce maggiormente i ragazzi - prosegue Camilli - è il discorso sulla consapevolezza di sé. La consapevolezza, o presenza mentale è l’energia che ci aiuta a riconoscere e accogliere “ciò che è”, ovvero ciò che esiste o avviene in noi e intorno a noi nel momento presente. La consapevolezza dà potere alla persona, rendendo possibile ciò che la persona con determinazione si prefigge. Questa chiarezza ha destato scalpore e stupore». Aiutare il percorso di crescita personale per utilizzare al meglio le infinite risorse insite in ognuno di noi, è la missione di APU. Consultateci per avere informazioni sui corsi e sui percorsi che proponiamo per vivere appieno e senza limiti la propria incredibile e sensazionale VITA.
Prossimi corsi presso la sede di APU, il Laboratorio dei compiti (Novara), Academy (Oleggio).
Associazione Psicologia Utile
Dott. Barbara Camilli
Corso Vercelli 55 - Novara
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